La Valle d’Aosta si appresta a dare il via alla stagione dello sci con le speranze più forti che mai rispetto ad un periodo di chiusura totale e contrazione del mercato.
Dopo Cervinia, dove le prime piste sul versante italiano sono state aperte il 25 novembre, da venerdì 2 dicembre è prevista l’entrata in funzione di diversi impianti di risalita anche negli altri grandi comprensori: Pila, Monterosa ski, La Thuile e Courmayeur.
Per fare il punto sulla situazione, oggi si è svolta l’assemblea dell’Avif, l’Associazione valdostana degli impianti a fune. Gli inevitabili rincari degli skipass in alcune stazioni non spaventano: “Siamo molto fiduciosi perché lo sci ha una buona attrattiva, anche l’anno scorso – commenta Ferruccio Fournier, presidente Avif – e nel post pandemia ha avuto un riscontro notevole. Il turismo della montagna riprende bene, è sufficiente vedere l’andamento dell’estate scorsa”.
Se in materia di energia “stiamo cercando di avere, nell’ambito delle normative in essere, le agevolazioni migliori”, sul versante della situazione climatica le condizioni paiono al momento buone. “Abbiamo avuto un po’ di neve, anche se non moltissima. Qualche nota di freddo c’è stata, gli impianti di innevamento hanno funzionato bene”, spiega Fournier. “I primi dati dell’affluenza a Cervinia sono buoni. Bisogna vedere quale sarà la capacità di spesa degli italiani e quale sarà l’impatto sui mercati esteri dell’attuale situazione economica”. C’è grande attesa per le festività dell’Immacolata: “In questi primi giorni di apertura – sottolinea il presidente dell’Avif – ci saranno indicazioni abbastanza utili per quanto riguarda la clientela italiana, dato che in questa fase non attendiamo ancora molti stranieri”.