AOSTA. 30 GEN. Non è passato inosservato l’arrivo del leader della Lega Nord Matteo Salvini ieri sera ad Aosta che, in visita per la seconda volta (la prima nel 2014) alla fiera di Sant’Orso, ha in realtà dato il via alla campagna elettorale per le comunali valdostane 2015.
Nicoletta Spelgatti e Andrea Manfrin i due candidati presentati come sindaco e vice-sindaco per la città di Aosta.
Sala gremita all’Hostellerie du Cheval Blanc per la conferenza stampa accompagnata all’esterno da una micro-manifestazione ad opera di una ventina di persone, principalmente studenti, che contestavano le posizioni xenofobe e razziste del partito Padano, esponendo uno striscione con la scritta «Valle d’Aosta antirazzista. Salvini torna al tuo paese»
“Per me è più importante quello che succede ad Aosta domani che quello che accade a Roma adesso. Perché festeggiare una fiera dell’artigianato e della tradizione ormai millenaria, significa resistere” esordisce, il leader della Lega Nord riportando la risposta data a un giornalista che gli aveva domandato sulla sua assenza a Roma in un momento così importante.
Resistere a una sinistra che vuole occupare ogni “buco di potere” schiacciando anche le autonomie. Presenta una Lega più forte che in un anno è cresciuta tanto da “dettare l’agenda politica su temi come emigrazione, Europa e tasse” e parlando della legge Fornero si collega al nome di Mattarella “Come si fa a votare uno che ci ha fregato il diritto di fare un referendum sulla legge Fornero?” e non perde l’occasione per attaccare il capo di governo Matteo Renzi “Sono convinto che il pallone di Renzi presto si è gonfiato e presto si sgonfierà, dobbiamo essere pronti a partire dai territori più piccoli, gelosi della propria identità e della propria autonomia”.
Un no deciso alle politiche europee che vogliono, tramite normative create ad hoc, eliminare un’economia dei piccoli imprenditori e degli artigiani.
Salvini non dimentica niente e nessuno e così, senza peli sulla lingua, attacca anche la politica regionale facendo riferimento ai partiti autonomisti usando il tema della meritocrazia “Noi in Valle d’Aosta vogliamo fare lavorare chi merita non gli amici della Lega perché, se un amico della lega, non è capace non lavora, però per gli altri non funziona così”.
Sulle future alleanze nazionali è chiaro “Noi abbiamo un progetto e la coerenza non la baratto con mezzo voto in più, ci abbiamo già provato e non ha funzionato. Sono convinto che gli Italiani se andiamo avanti con coerenza ci daranno il 51% di voti” conclude invitando tutti a Roma il 28 febbraio per la manifestazione che vuole mandare a casa il governo di Matteo Renzi “Vogliamo provare a portare centomila persone in piazza per dare la spallata decisiva a Renzi che fa il sicuro di se ma già barcolla”.
Nicoletta Spelgatti nel suo discorso di esordio come candidato sindaco parla di autonomia, meritocrazia e clientelismo “La situazione è difficile anche in Valle d’Aosta e bisogna cominciare a fare dei mea culpa, l’autonomia è stata gestita male, avevamo le risorse per poter pensare veramente al futuro, così non è stato fatto, le nostre risorse sono state spese malamente per giochi clientelari al fine di alimentare ognuno il proprio potere, però anche noi cittadini dobbiamo fare un mea culpa perché ci siamo adattati a questa situazione, abbiamo abbassato la testa, ognuno nella speranza di avere un proprio torna conto. Adesso dobbiamo fare i calcoli con quello che è la situazione attuale, le risorse non ci sono più e non esiste un’economia reale, siamo quasi tutti dipendenti pubblici e nel privato le aziende stanno chiudendo. Dobbiamo invertire la tendenza, tutelando la nostra autonomia, la nostra identità , la nostra valdostaneità, ricordarci chi siamo e difendere prima noi valdostani. Creare da zero un’economia che adesso non c’è, un’ economia che deve basarsi sul turismo. Dobbiamo lavorare a testa bassa facendo sacrifici non pensando, solo al domani prossimo ma anche alle generazioni future.”
La serata si è conclusa con il classico momento riservato alle domande, in cui non è mancata una domanda “mirata”, probabilmente ad opera di un antagonista di sinistra “Leggendo i suoi post su Facebook e Twitter mi sono accorto che molti sono caratterizzati da un odio razziale, lei crede veramente che l’istigazione al razzismo sia l’arma giusta per conquistare il suo elettorato?”
Decisa e convinta la risposta di Salvini “Io non odio nessuno, ho questo difetto, mi dicono che son troppo buono riporto fatti di cronaca e offro soluzioni. La lega è così tanto razzista che il nostro responsabile emigrazione è un ragazzo nigeriano. Quindi… Questo è!”
Genny Perron