L’assessore regionale al lavoro, Luigi Bertschy, rispondendo in aula ad un’interpellanza sulla conciliazione dei tempi di lavoro e di cura, presentata dal gruppo Pcp, si è espresso sul tema dello smart working.
“L’Alleanza per un lavoro di qualità – ha proseguito l’Assessore – si propone di intervenire su tanti temi, anche su quello della conciliazione, con un approccio che deve essere, da una parte, culturale e, dall’altra, molto concreto andando a raccogliere i dati capillarmente sul territorio. L’obiettivo è di costruire dei progetti sia su scala regionale, sia su scala aziendale o territoriale, che affrontino un mondo che cambia e per questo abbiamo inserito un buon numero di misure nel Por del Fondo sociale europeo 2021-2027: un voucher universale che sia utile alle famiglie, al pari del voucher per il babysitting a favore dei genitori che seguono corsi di formazione, del voucher conciliazione destinato a famiglie con almeno un genitore lavoratore con a carico figli con disabilità per i servizi estivi”.
“Il ripensamento del modello – ha concluso – avverrà per fasi, perché non si può fare tutto subito, bisogna creare le condizioni per garantire ai giovani un posto di lavoro stabile”.
La replica di Chiara Minelli (Pcp): “Siamo in una fase di grandissima trasformazione e, sebbene la Valle d’Aosta non sia all’anno zero per quanto riguarda la rete di servizi, questi non sono più sufficienti e adeguati. Ad esempio, diventa sempre più difficile per le vallate, dove ci sono pochi bambini, offrire prestazioni a supporto di chi fa figli. È importante mettere in campo tutte le azioni contenute nell’Alleanza per un lavoro di qualità, e implementarle: vi sono iniziative, come il telelavoro e lo smart working, che devono essere spinte il più possibile”