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L’ALBERO DELLA LIBERTA’ DI STAMPA. #JE SUIS CHARLIE

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albero-natale-aosta-charlieAOSTA. 11 GEN. Anche i valdostani come in tutta Europa sono scesi in piazza Chanoux oggi alle 18 per sostenere la libertà di informazione e condannare gli atti di terrorismo.#jesuis Charlie

Riprende l’hashtag twittato in tutto il mondo in onore di chi non vuole smettere di essere libero l’evento nato da un’idea di Ismail Fayad studente universitario e coordinatore del movimento studentesco valdostano.

Tutto è nato sul social network Facebook a poche ore dal terribile attentato avuto luogo a Parigi che ha causato 20 vittime in meno di 48 ore tra cui 12 giornalisti della testata satirica Charlie Hebdo.

Un momento di confronto oltre che di denuncia che ha avuto come simbolo un matitone ricavato dal fusto dell’albero di natale posizionato, fino a poche ore prima nel centro di piazza Chanoux.

Anche quest’idea, proposta dal giornalista Daniele Mammoliti, nasce tramite i social network come risposta a una foto che immortalava la morte del simbolo aostano natalizio “Caro Comune di Aosta, purtroppo ho visto solo adesso questa foto e nel frattempo il bel tronco sfrondato dai rami l’avete già portato via. Ma se si fà ancora a tempo, che ne dite di riportarlo in Piazza Chanoux e rimetterlo in piedi? Poi chiamate un paio di bûcherons che gli fanno una bella punta lassù, una pittata di nero in cima, ed ecco una bella gigantesca matita, da tenere lì almeno qualche giorno e poter davvero dire che ad Aosta #JeSuis Charlie”.

La proposta viene subito accolta con entusiasmo, Luca Lattanzi consigliere comunale commenta “Bravissimo Daniele!!” e nel giro di poche ore, quella che sembrava un’idea un pò ardita comincia a diventare più concreta “Oh, io lo dico con prudenza, ma forse che forse al Comune di Aosta l’idea è piaciuta davvero e magari a breve abbiamo una sorpresa…” e infatti nella serata di sabato arriva la conferma tramite un tweet del Sindaco di Aosta Bruno Giordano “Le buone idee, anche se tardive, spesso sono come per le vendemmie tra le migliori.#JeSuisCharlie”
Detto e fatto, da questa mattina la Valle d’Aosta ha il suo totem contro il terrorismo e per la libertà di stampa.

E’ proprio davanti al Totem matitone che personaggi politici e cittadini hanno sottolineato l’importanza di dire NO a qualsiasi atto di violenza.

Francesco Lucat, segretario regionale di Rifondazione Comunista cita Piero Calamandrei e si emoziona quando legge un passaggio del famoso discorso tenuto nel 1955 a Milano rivolto ad alcuni studenti universitari e delle scuole medie superiori «Quindi, quando vi ho detto che questa è una carta morta, no, non è una carta morta, questo è un testamento, un testamento di centomila morti. Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero perché lì è nata la nostra costituzione».

Non meno significativo l’intervento del rappresentante per il mondo islamico valdostano che chiosa con “La violenza non è l’islam, la convivenza tra diverse religioni è possibile” è un abbraccio tra l’uomo e una donna che rappresenta il mondo ebreo a confermarne la veridicità. Importante anche il contributo dei cittadini che con canti e letture hanno voluto portare un loro contributo.

Irene Deval, presidente del PD VDA, insieme a Giuseppe Rollandin hanno letto frasi di pace di autori internazionali come Gandhi e Martin Luther King, l’evento si è chiuso con i ringraziamenti di Simona Campo, coordinatrice dell’area Civatiana regionale che, con non poca commozione ha ricordato “Siamo qui insieme non solo per le vittime di Charlie Hebdo ma per ricordare tutte le vittime del terrorismo e che la violenza non è mai giusta soprattutto nel momento in cui, come accaduto ieri con la bambina kamikaze in Nigeria, a farne le spese sono i bambini!”. (nelle foto: l’albero di Natale trasformato in totem per commemorare Charlie Hebdo e la manifestazione in serata in piazza Chanoux).