Secondo il pm e la Guardia di finanza che aveva svolto le indagini l’imputata aveva prodotto “falsa documentazione”, facendo credere a una trentina di professionisti di aver risolto problematiche pendenti con Agenzia delle entrate e Equitalia.
Nel momento della lettura della sentenza diverse persone, presenti in aula, che erano state truffate, hanno reagito con rabbia.
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