E’ arrivata dopo quasi un anno la sentenza di condanna per un marocchino che ha perpetrato ripetute violenze sessuali alla moglie incinta nonché maltrattamenti al figlio.
I due si erano trasferiti nel 2017 in un comune vicino al capoluogo e sin da subito tutti i concittadini avevano notato atti di denigrazione e disprezzo da parte dell’uomo nei confronti della donna che sono finiti in ripetuti abusi sessuali.
Le accuse che pendevano su di lui erano nello specifico: violenze sessuali alla moglie incinta sotto ricatto (“non avrebbe più speso soldi” per il cibo), e anche botte al figlio con cinghia e bastone “perché in Marocco, in moschea, si fa così”.
Il 33 enne è stato così condannato a 9 anni di carcere dal PM valdostano.
fc